Il 2020 è stato l’anno dell’Economia Circolare, sai di cosa si tratta? È un modello economico orientato alla ecosostenibilità ed è sempre più in voga tra i Paesi europei e tra le imprese private. Vedremo insieme alcuni esempi virtuosi di aziende che hanno scelto di adottare un modello di economia rispettoso dell’ambiente, indirizzato al mantenimento del valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse; per ridurre al minimo la produzione di rifiuti Cos’è l’economia circolare Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation, il termine Economia Circolare si rifà ad un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. Nasce per sostituire l’economia lineare, un sistema con uno schema ormai diventato insostenibile. Il significato di Economia Circolare però non si riduce solo a questo: attraverso questo concetto si intende infatti un modello di produzione e consumo in grado di sfruttare i prodotti e le risorse naturali esistenti. Il suo obiettivo è molto nobile: mira a estendere il ciclo di vita dei prodotti e contribuisce allo stesso tempo a ridurre i rifiuti derivati. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui era composto, vengono reintrodotti nel ciclo produttivo. Diventano una risorsa laddove per qualcun altro erano diventati un rifiuto. La circular economy implica sempre che vi sia riutilizzo, condivisione, riparazione e ricondizionamento dei materiali, così come dei prodotti. Economia Lineare ed Economia Circolare: schemi a confronto Il ciclo produttivo dell’Economia Circolare non rispecchia lo schema del tradizionale sistema lineare, dove i pilastri concettuali rimangono: l’estrazione la produzione, il consumo lo smaltimento Questo approccio economico si basa sull’estrazione delle materie prime e sul consumo di massa, pratiche che ai giorni nostri non risultano più essere sostenibili: tutti i processi di estrazione e di smaltimento hanno un impatto molto importante sull’ambiente! Per di più tale schema non valorizza il prodotto, andandone ad accorciarne il ciclo di vita: con l’economia lineare i prodotti hanno un inizio e una fine ben precisa e la loro vita termina nella spazzatura. I rifiuti sono automaticamente inutilizzabili a fini produttivi. L’Economia Circolare invece si caratterizza per uno schema decisamente diverso. Ecco i suoi pilastri: Prodotto come Servizio (PaaS) Materiali sostenibili e innovativi Condivisione della proprietà (sharing economy) Rigenerazione del prodotto/materia Maggiore durata della vita di un prodotto Quindi Reduce, Reuse and Recycling! Il sistema economico rigenerativo è pensato per dare una seconda vita ai prodotti, reintroducendoli nel ciclo economico. I vantaggi dell’Economia Circolare Il passaggio verso una circular economy dovrebbe essere adottato da ogni Paesi del mondo, ma non tutti hanno gli strumenti per poterla applicare nel concreto. Per nostra fortuna l’Europa ha istituito un piano d’azione, specifico per l’Economia Circolare, comprendente una serie di iniziative legislative per i prossimi anni. Perché questa scelta? Non solo per salvaguardare il pianeta, ma anche per una serie di vantaggi legati a questo tipo di modello economico. I benefici dell’Economia Circolare sono: Riduzione delle emissioni nocive nell’ambiente Maggiore disponibilità delle materie prime Più competitività nei mercati, con conseguenti limitazioni per le lobby Maggiore crescita economica Aumento di posti di lavoro Economia Circolare: esempi virtuosi L’economia che si genera da sola non è priorità degli enti statali: molte realtà private hanno già adottato (o hanno definito un piano di business) il modello economico che dà più valori ai prodotti. Ecco alcuni brand noti: Too Good to GoApp nata per combattere lo spreco alimentare, mette in contatto i consumatori con chi fornisce gli alimenti. Come funziona? Attraverso l’applicazione, acquisti il cibo invenduto di negozi, ristoranti e supermercati, e ad un prezzo molto conveniente! (Leggi di più su questa azienda nel nostro articolo su R5 Living) Ikea Il famosissimo brand svedese ha annunciato di voler raggiungere entro il 2030 di diventare un business totalmente circolare. Cosa significa? Nel settore immobiliare vuol dire promuovere il noleggio, la restituzione e il riacquisto dei mobili, così da allungarne la vita quanto più possibile. Barilla In collaborazione con Favini ha dato il via al progetto “CartaCrusca”, volto a recuperare la crusca. Lo scopo è far diventare tale ingrediente una materia prima per la produzione di carta. La collaborazione tra Barilla e Favini ha fatto nascere un packaging sostenibile realizzato in cartacrusca. Noi nel nostro piccolo ci stiamo impegnando non solo verso la sostenibilità, ma anche verso il recupero laddove possibile di materiale di scarto, come per esempio abbiamo fatto per la creazione dei nostri portasolidi, fatti interamente in Plastica Riciclata proveniente dalla raccolta differenziata urbana della nostra città, Bergamo.