Boyan Slat è un giovane pieno di sorprese: stupì tutti nel 2013 con la sua idea per ripulire gli oceani, basata sull’edificazione di un raccoglitore di plastiche nel Pacifico. Ora promette di farlo ancora, con il progetto dei 1000 rivers. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa impresa in due fasi e perché il talentuoso miliardario ha deciso di concentrarsi proprio sulla pulizia dei fiumi per salvare i bacini idrici dai rifiuti galleggianti. La missione di The Ocean Cleanup La Ong fondata da Slat e la prima fase del suo progetto di pulizia dei bacini d’acqua dalle plastiche. Si tratta di una missione ambiziosa nata pochi anni fa: dal 2018 il suo scopo è salvaguardare il Pianeta ripulendo gli oceani da ogni tipo di rifiuto galleggiante, in particolare la famosa isola di plastica nel Pacifico (Great Pacific Garbage Patch). Come? Con gli Ocean Cleanup System, raccoglitori senza equipaggio in grado di ripulire i mari dalla plastica. Obiettivo: l’isola di plastica nel mare più grande al mondo. La prima nave era alimentata da energia solare ed era dotata di videocamere, luci, sensori, antenne…tutto il necessario per comunicare con altre imbarcazioni e avvertirle della sua presenza. Nonostante la grande tecnologia e la straordinaria inventiva di Slat, l’imbarcazione ha subito non pochi danni a causa del tempo e ha dovuto abbandonare la missione. Questo non ha fermato la squadra dell’Associazione di The Ocean Cleanup, che si è subito rimessa al lavoro per tornare operativa e raggiungere al più presto la spaventosa chiazza galleggiante tra Hawaii e California. Il prototipo numero 2 è già in cantiere e Slat ha da poco annunciato la seconda fase del suo progetto per salvare gli oceani, ovvero il risanamento dei fiumi. L’ 80% della plastica nei mari proviene dai fiumi Perché concentrarsi sulla pulizia degli argini dei fiumi quando non si è ancora risolto il problema dei rifiuti galleggianti in mare? L’idea è combattere il problema alla radice: l’80% della plastica presente nei mari proviene infatti dai fiumi. Nel mondo ci sono 1000 bacini fluviali in condizioni disastrose che sono risultati essere i responsabili di circa l’80% della plastica presente negli oceani. Progetto dei mille fiumi: intercettare i rifiuti alla fonte in maniera green Per fare in modo che le plastiche non arrivino ai mari è necessario bloccare i rifiuti prima della foce dei fiumi; questa la proposta di Slat per la salvaguardia degli oceani e delle specie marine che li popolano. L’idea consiste nel pulire i 1000 fiumi più inquinati al mondo utilizzando degli ‘intercettatori’ completamente green, alimentati da energia pulita. Le chiatte si chiamano Interceptor e sono lunghe 24 metri; attraverso un sistema di tubi e barriere puntano a catturare milioni di tonnellate di plastica e microframmenti direttamente nei fiumi, proprio prima che vengano portati negli oceani. Quali sono i punti di forza? Agiscono da barriera raccogli rifiuti Le barriere ancorate al letto dei fiumi non interferiscono con la fauna locale Non sono d’intralcio a navi e pescherecci Funzionano ad energia solare Si muovono grazie al moto dei fiumi Sono super silenziose Rimangono operative 24h su 24 Raccolgono da 50 a 100 mila chili di rifiuti al giorno I fiumi più inquinati al mondo: dove agiscono i primi Interceptor La prima ‘flotta’ di Interceptor è già operativa e ha solcato alcuni dei più inquinati corsi d’acqua del mondo, come i fiumi a Jakarta (Indonesia) e Klang (Malesia). Dei primi 50 bacini in lista nera, 44 sono proprio dislocati presso il continente asiatico. Filippine, India, Malesia, Cina e Indonesia contribuiscono a circa il 79.7% dello sversamento di plastica negli oceani ed era necessario partire da qui per contribuire a salvare il Pianeta. Gli step successivi hanno previsto chiatte a Can Tho nel Delta del Mekong (Vietnam) e a Santo Domingo. L’obiettivo di fine 2021? Risanare 10 fiumi, tra l’Asia e l’America Meridionale, mentre da qui ai prossimi 5 anni l’intenzione è creare e posizionare queste chiatte raccogli rifiuti in tutti i 1000 fiumi più inquinati dei pianeta. Noi di R5 facciamo il tifo per questo progetto sostenibile! Con le nostre Refill riduciamo il consumo di plastica inutile ed eliminiamo il trasporto di acqua. (Photo Credits “The Ocean Cleanup”)