Basta sprechi alimentari! Nel percorso verso uno stile di vita più sostenibile non può mancare una riflessione sullo spreco alimentare. Oggi tonnellate di frutta e verdura in tutto il mondo vengono sprecate perché sono considerate brutte. In Europa 50 milioni di tonnellate di frutta finiscono nella spazzatura ogni anno. Sì, i canoni estetici guidano i nostri acquisti anche nell’acquisto di generi alimentari e questi criteri condannano beni primari al macero prima ancora di arrivare sugli scaffali dei nostri supermercati. Alcuni si battono per contrastare questa situazione. Ecco come nasce l’iniziativa Bella Dentro! FRUTTA E VERDURA BRUTTA Quando compriamo frutta e verdura sfusa quante volte ci è capitato di scegliere solo quella bella? Molto spesso, anche troppo. Purtroppo sono moltissimi quei prodotti agricoli che vengono scartati dai consumatori solo perché presentano piccole ammaccature, graffi superficiali o hanno una forma che non corrisponde perfettamente ai canoni che abbiamo in mente. Cosa accade a quei prodotti? Finiscono al macero. Perfino la burocrazia europea contribuisce a questo spreco alimentare, poiché ha definito degli standard estetici che portano all’eliminazione del 33% di ortaggi e frutti che vengono prodotti in Europa. Perché? Perché siamo legati a degli stereotipi e durante l’acquisto siamo guidati da quelli. Ma stiamo facendo la cosa giusta quando scartiamo un prodotto perché lo troviamo brutto? LO SPRECO ALIMENTARE NEI SUPERMERCATI Spesso vengono scartati ortaggi che semplicemente non hanno una forma perfetta, ad esempio le patate con forme inusuali vengono buttate via. Ma quali sono le conseguenze di questo comportamento? A livello europeo si oscilla tra i 3,7 e i 50 milioni di tonnellate di cibo sprecato perché considerato brutto. Di questi pare che circa 4,5 milioni vengano gettati via solo in Gran Bretagna. Il 17% dei prodotti ortofrutticoli viene sprecato prima ancora di finire sugli scaffali dei supermercati. Tra la verdura che viene selezionata più rigidamente ci sono le carote e le patate, dove si arriva al 10% del raccolto che viene gettato via. Un panorama desolante se pensiamo che nel mondo sono più di 800 milioni di persone a patire la fame. FRUTTA BRUTTA MA BELLA DENTRO A partire dalla consapevolezza di questo enorme spreco di frutta e verdura nel 2017 Camilla e Luca si pongono l’obiettivo di restituire valore ai prodotti che vengono scartati solo perché brutti. Così nel 2018 parte il loro progetto “Bella dentro”. Comprano solo i prodotti che non corrispondono ai canoni estetici convenzionali e li rivendono a tutti coloro che vogliono contribuire alla causa. La coppia ha cominciato ad andare in giro per Milano con un’ape e un banchetto che grida al mondo “Basta sprechi”. Ha funzionato? Eccome. Tra il 2020 e il 2021 aprono i primi due negozi stabili Bella Dentro. Nel loro stabilimento, L’Officina Coop Sociale di Codogno, trasformano i prodotti in marmellate, succhi, essiccati ecc. il tutto impiegando ragazzi autistici o fragili. Un impegno contro lo spreco, ma anche per il sociale. L’iniziativa è in espansione, l’Ape continua a girare per la città e on-line è possibile trovare il loro e-commerce. E sono nate altre iniziative come queste. Babaco Market ha messo in rete produttori italiani che amano la propria terra e che si prendono cura dei loro frutti anche quando non vengono accettati dai canali tradizionali, come i supermercati, e quindi tipicamente destinati allo spreco. Vengono invece così immessi sul mercato e portati direttamente sulle nostre tavole. CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE Salvare parte di quella frutta e verdura che viene gettata via è l’obiettivo di Bella Dentro, ma il tema dello spreco alimentare è molto sentito in questo periodo dove l’umanità deve cambiare la rotta per orientarsi a uno sviluppo più sostenibile. Un esempio di impegno alla lotta allo spreco alimentare è l’applicazione Too Good To Go creata da un movimento che offre ai commercianti uno spazio in cui "svendere" i propri prodotti alimentari a fine giornata prima di buttarli via. Poiché l’iniziativa è mossa da principi etici e filosofici.Anche noi di R5 ci schieriamo dalla parte di chi vuole mettere fino allo spreco e per Natale abbiamo previsto una partnership con un'azienda che produce veggie bag e bag riutilizzabili. Con queste bag vogliamo invogliare l'abitudine di comprare la frutta sfusa e anche di imparare a sceglierla, magari riconoscendo che la frutta brutta è anche più buona.Lo spreco alimentare deve essere visto anche dal punto di vista delle emissioni di CO2 equivalente nell'atmosfera e di consumo di altre risorse naturali, perché frutta e verdura per essere prodotti necessitano di terra, di acqua, di lavoro. Fermare lo spreco alimentare contribuisce a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e potrebbe abilitare circoli virtuosi di ridistribuzione equa degli alimenti. Un piccolo contributo verso un bene più grande!