La bioplastica sostituirà la plastica? Che cos’è la bioplastica? Si tratta di un materiale biodegradabile e potrebbe essere più sostenibile rispetto alla plastica. Scopriamo più nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono i suoi utilizzi e se potrà veramente sostituire la plastica un giorno. Un tema fondamentale è il suo riciclo paragonato a quello della plastica. Facciamo un tuffo tra vantaggi e svantaggi di plastica e bioplastica. COSA SONO LE BIOPLASTICHE La bioplastica è un materiale che rispetta l’ambiente, finalmente abbiamo un sostituto della plastica che non inquina. Si ricava da materiale organico e per crearla si impiegano barbabietola, mais, frumento o cereali. La bioplastica è in tutto e per tutto simile alla plastica, ma è biodegradabile: in pochi mesi scompare, in alcuni casi può essere utilizzata come fertilizzante per il terreno. La plastica, invece, deriva dal petrolio e ci mette anche mille anni per smaltirsi completamente. BIOPLASTICA: I POSSIBILI IMPIEGHI NEL FUTURO Questi nuovi materiali che sostituiscono la plastica potranno farlo davvero in futuro? In quale modo? Studi pubblicati dall’Università di Utrecht per l’European Polysaccharide Network of Excellence e l’European Bioplastics Association affermano che buona parte della plastica potrà essere sostituita in un futuro non troppo lontano. Si auspica che la produzione e l’impiego di bioplastiche arrivi a raddoppiare nei prossimi anni. I costi sono ancora più alti rispetto a quelli della plastica, ma il mercato è in crescita in quanto istituzioni e Stati sono sempre più sensibili al tema dell’inquinamento. Centrale in questa transizione sarà trovare sempre più modalità di impiego delle bioplastiche, ad esempio, non solo nel confezionamento ma anche nella produzione di utensili o arredamento. Ma soprattutto trovare il modo di riciclare anche le Bioplastiche. COME SI SMALTISCONO LE BIOPLASTICHE? Un dato interessante riguardo alla bioplastica è che non solo si decompone in breve tempo, ma esse può essere riciclata insieme alla plastica, ma oggi solo in basse percentuali (circa intorno al 10%). Entro questa percentuale le bioplastiche a base di amido non creano danni alla raccolta differenziata della plastica classica. Tuttavia è bene fare attenzione alla raccolta differenziata e collocare le bioplastiche insieme ai rifiuti biodegradabili e compostabili. Dunque, come procedere allo smaltimento della bioplastica, ecco alcune indicazioni: stoviglie, imballaggi, bicchieri biodegradabili sono da gettare nell’organico; i sacchetti biodegradabili possono essere utilizzati per la raccolta dell’umido; ciò che è in bioplastica e non è stato sporcato da alimenti può essere gettato nella plastica senza eccedere al 10% del totale. Questo è uno dei temi più importanti relativamente alle bioplastiche, cioè la capacità attuale di poterle riciclare, che ancora non è sufficiente e rischia di mandare all’inceneritore questi prodotti. IL RICICLO DELLA PLASTICA Un dato importante relativo alla plastica è che, purtroppo, solo il 10 - 15% della plastica prodotta viene riciclato e recuperato. Il restante viene incenerito, lasciato in discarica o si disperde nell’ambiente inquinando acque e natura. Solo nei mari finiscono ogni anno circa 12 milioni di tonnellate di plastica ogni anno. La plastica viene riciclata in vari modi: triturata essa viene trasformata in nuovi oggetti da utilizzare ancora; se triturata e sottoposta a processi di selezione è possibile creare combustibili alternativi che producano energia; grazie al riciclaggio chimico il materiale torna alla stessa qualità della plastica vergine ed è possibile creare nuovi oggetti. Ma su questo punto c’è ancora molto da fare. Il vero punto debole del riciclo della plastica è che solo una piccola quantità viene effettivamente raccolta correttamente e può essere sottoposta al processo. Ecco perché l’utilizzo delle bioplastiche può venire in nostro soccorso per salvare il pianeta dall’inquinamento. Ma né il riciclo della plastica né l’utilizzo di plastiche alternative bio oggi è sufficiente a ridurre l’inquinamento da plastica, considerato dal’ONU il più grave problema di inquinamento. Per ridurlo serve ridurre alla fonte la produzione di plastica e scegliere prodotti a basso contenuto di plastica e possibilmente ricaricabili e riutilizzabili o creati a partire da plastica riciclata. Per ridurre il consumo di plastica possiamo scegliere i kit R5 Living e poi utilizzare i refill che ci consentono di non sprecare questo materiale e abbattere complessivamente la CO2 immessa nell’ambiente.